90° B.T. – 17 – 18 giugno 2016, a casa di Miao a Li Colli
Detto: “P_Piceno!”
Caserma Tenente Ponente Ponte (Pi)
19 Giugno 2016
Verbale Azione investigativa dell’Appuntato Scelto Cavammuorti Ardito presso l’organizzazione terroristica detta ‘Braticola’ nei giorni 17 e 18 giugno 2016 (sembra ieri).
Operazione Alieno Piceno Verbale top secret redatto da me medesimo Brigadiere Lovediecco Marino.
Alla turgida attenzione de:
Colonnello Zanza La Mazza.
Caserma Vasto Mazzuolo,
Sugna sul Picciuolo, Brindisi.
Nel pieno esercizio delle mie facoltà mentali – tutte e quattro – si redige il presente verbale in triplice copia: una per lei, una per me, e una così tanto per passare cinque minuti alla macchinetta delle fotocopie che magari passa anche la collega Zolli, dell’antidroga, che c’ha un culo che è sempre un piacere ammirare, ma, appunto, si diceva, restiamo lucidi.
L’Operazione Alieno Piceno venne immaginata per la prima volta nel maggio 1965 dall’allora capo dei reparti speciali e zumba, Tenente Di Fianco. L’operazione mirava al controllo totale delle attività braticolare et al monitoraggio dei iscritti al pericoloso sodalizio.
Non venne finanziata perché nel 1965 il Braticola non era ancora stato inventato. Di Fianco è sempre stato avanti… Me lo ricordo nell’estate del 1982 alle Tremiti col frontalino dell’autoradio che faceva: pronto? Pronto? Cazzo, non c’è campo… La gente non capiva… Ma appunto, non divaghiamo, restiamo sul pezzo, come diceva sempre mia cugina Eleonora quando andava in bici senza sellino.
L’Operazione Alieno Piceno veniva finalmente posta in essere due settimane fa a seguito della segnalazione criptata intercettata nientepopodimeno che dall’appuntato scelto Cavammuorti Ardito, durante uno dei suoi leggendari travestimenti; egli, astutamente travestitosi da foto di culo, riusciva ad infiltrarsi nella lista uotzap dei braticolari e ivi spiarne i movimenti et le conversazioni.
Immagino che ella sia al corrente della natura intrinseca della minaccia braticolara, della matrice taleban-suina di cotale organizzazione per cui non mi metto qui a scriverle tutta la storia e i profili dei vari membri ma anzi ne approfitto per un momento musicale mentre lei si ripassa la storia del pericoloso gruppo.
Tenente, dall’esame dei tabulati criptati, i nostri esperti riuscivano ad implementare un algoritmo che ci ha permesso non solo di seguire i loro messaggi per via telematica ma anche proprio di infiltrarsic, inflitrans… infiltrasc…, insomma di essere lì con loro.
Alle ore 8:34 GMT del 18 Aprile 2016, infatti, il nostro Centro Ultra Segretissimo Decodifica Dati di Via Marmorata (proprio davanti le poste, hai presente?) riusciva ad isolare il seguente messaggio criptato: Se vede Moalle, no? Ve arzo lì Tobar? Deh, Vic o varo? Mand’è? la`? Immediatamente il team di 8970 programmatori si metteva al lavoro e iniziava l’opera di decifrazione, deciframento, decifrismo, nzomma, iniziabbimo a cercare di capire il significato di cotanto segretissimo messaggio.
Dopo 92 ore ininterrotte di lavoro (lei si immagini solo l’aria stantia in quelle stanzette, tenente…) il programmatore capo Enzo Micaggialecinque annunciava di aver risolto l’enigma.
La parola in comune era: Banana. Si decideva quindi di spegnere quer cazzo di giochino su raiuno e concentrarsi sul messaggio.
Dopo altre 16 ore di lavoro, il programmatore aggiunto Sara Bellatumadre proponeva: dunque, è chiaramente un appuntamento segreto: si tratta di capire dove sia il luogo dell’appuntamento. Da dove si vede Moalle? Ma soprattutto: ‘ndo cazzo sta Moalle.
Moalle veniva individuata in Moalle sul Trasimeno, frazione di Cinzia, in provincia di Perugia. Il luogo da dove si vede meglio Moalle è proprio dal centro del lago.
Il Tobar è un noto psicofarmaco in pillole, inibitore del sistema limbico e coadivante delle erezioni, ma solo nei bobono o durante le prime comunioni dei nipoti. Da evitare. L’identità anche di tale Mand era un mistero.
Circa varare Vic, era un chiaro riferimento al fuoribordo del Corbari, alla fonda presso la marana der puzzone. Il messaggio pertanto veniva decifrato così: appuntamento a bordo del Vic, a centro lago; Ce caliamo de pillole, il misteriososo Mr. Mand ci raggiunge là.
Almeno, signor tenente, questa fu la proposta del centro dati. Immediatamente vagliata dai più alti comandi dell’Arma, tale intelligence venne giudicata credibile e pertanto mandammo, a titolo precauzionale, sedicimila uomini a sdraiarsi a dorso sul lago Trasimeno.
Uno spettacolo che lo può vedere anche adesso su gugolmaps. E purtroppo, come ormai si sa ci sbagliacquimo, il Trasimeno non c’entrava una minchia; Il messaggio venne infine decodificato dal Cavammuorti, tutto da solo, con il semplice ausilio di una pascalina e di un dildo.
Mediante accorti spostamenti di spazi, il Cavammuorti riusciva a reinterpetare il messaggio criptato, che ora appariva meno misterioso: SE VEDEMO ALLE NOVE AR ZOLITO BAR DE VICOVARO MANDELA. Immediatamente trasmettettimo il cablogramma al Comando! In soli dodici giorni, potemmo dedurne che poteva essere in programma un incontro al baretto di Vicovaro Mandela.
Non le dico, tenente, le scene di gioia quando che decifracquimo il messaggio: sembrava come nei film americani quando gli ingegneri della Nasa si fanno gli applausi da soli quando mandano i razzi in orbita, oppure quando mio cognato riesce ad avere erezioni soddisfacenti. Comunque inzomma, mo sapevamo dove si sarebbero ritrovati, non rimaneva altro che mandare Cavammuorti, astutamente travestito, ad infiltrarcisivici.
Cavammuorti, dopo aver spiato i braticolari per alcuni giorni, trovocque il travestimento ideale. Si recò all’infernetto e decise di prendere l’identità di Bindi.
Ci ha pure la macchinetta speciale dei Men in blec, così che poi ce la spara negli occhi e non si ricorda più niente. In un sol gesto il Cavammuorti si presenta dal Bindi travestito da vecchietta che vuole sapere se davvero l’erba del vicino è sempre più verde e zacchete! Lo imbavaglia e lo nasconde in un rotolo di Pratopronto®.
Una volta presa la sua identità è per lui un gioco da ragazzi prendere la Norge barricata e recarsi al Braticola in sua vece, in qualità di infiltrato.
Per passare inosservato, il Cavammuorti si impegna in una guida rigorosamente a cazzo di cane, con sparate tese in curva e pieghe incredibili nei rettilinei, il tutto mentre si telefona o si fanno foto.
Più difficile risulterà per il Cavammuorti farsi passare da Bindi durante la cena: per tre o quattro volte, infatti, riesce a farsi capire al primo colpo, compromettendo l’intero travestimento.
In due occasioni, Cavammuorti si lascia persino andare con “li vuoi quei kiwi?” e addirittura un: “c’è posto per un teppista al posto dell’autostoppista”.
In entrambi i casi, con sgomento, viene compreso dagli interlocutori. Mamma mia che paura, signor tenente, rischiava di saltare tutto..
Si è pure dimenticato di sfrociarsi non dico contro un palo, ma almeno una rotonda sulla carena poteva farla… E invece niente… Una volta sul luogo dell’appuntamento il Cavammuorti prendeva nota di facce note e appunti su facce a punta. A quanto pare l’organizzatore dell’incontro era tale Gattone e la destinazione sarebbe stata nientemeno che la sua fazenda nelle Marche.
Era a questo punto ovvio che si trattava di un’incontro ad altissimo livello criminale.
Signor tenente io col suo permesso, da qui mi limiterei a trascrivere le note personali di Cavammuorti da lui stesso redatte durante l’incontro. Direi che valgono più di mille parole, visto che sono pure di più.
Trascrizione Note Appuntato Scelto Cavammuorti Ardito:
- Ore 9:01 Arrivato a Vicovaro. Ho evitato l’appuntamento all’Infernetto co’ Goffredo per paura che mi scoprisse subito. Per adesso tutto bene, nessuno sospetta niente. Ricordarsi di eliminare le consonanti, cazzo! – Ore 9:23 Le moto arrivano alla spicciolata. Improvvisamente, davanti al bar, appare la Sagrada Familia di Barcellona!!! Ah, no, è la yamaha di tale Polverone, le cui valigie laterali sporgono un tantinello.
- Mattinata: tragitto verso Terminillo. Tutto procede regolarmente. Prendo nota delle abitudini alimentari del gruppo: sosta con pane, pecorino e dolcetto al cioccolato prima di pranzo. Mi pare coerente.
- Dopo estenuanti giri in moto, con tratte anche di tre, quattro chilometri, interroti solo da brevissime pause di tre, quattro ore, si arrivava infine al luogo della sosta pranzo. Da notare come tre braticolari, probabilmente i capi, abbiano preso una strada diversa, forse hanno subodorato qualcosa? Ricordarsi di addormentarsi dopo pasto.
- Durante il pasto, una pattuglia di rinforzo, travestitasi da villico locale, rischiava di compromettere l’esito dell’operazione travolgendo in retromarcia la potente V50 del braticolaro detto Smilzo. Non ho potuto seguire l’interezza della conversazione tra il braticolaro e il villico ma ad un certo punto lo Smilzo gli ha appoggiato la mano sulla spalla e gli ha detto: ma dimmi la verità: tu non vieni qui per parchheggià…
- Finita la partita. Ha segnato Eder. Il braticolaro detto Polverone è fine intenditore di calciuo ed acuto osservatore, capace di leggere la partita ed intuire le scelte tecniche vincenti. Peccato lavori tra gli aerei anziché stare in panchina. Ma magari tra qualche mese…
- Ore 17:00 circa: si riparte.
- Ore 17:04 attraversiamo Visso, il paese dei Velox. Visitiamo il Museo del Velox, la casa natale di Ugo Velox, passeggiamo tra gli stand dela Sagra del Velox.
- Ore 17:24: mentre siamo in viaggio verso Fiastra, improvvisamente, dietro la collina: Orvieto, il suo duomo, il suo inconfondibile profilo. Ah, no, è la yamaha di tale Polverone, le cui valigie laterali sporgono un tantinello. Ore sempre circa: il gruppo si ingrandisce. Arrivano braticolari con moto e alcuni persino a bordo di auto! Addirittura ad un certo punto vediamo arrivare due vecchi Camper Arca che procedono affiancati! Ah, no, è la yamaha di tale Polverone, le cui valigie laterali sporgono un tantinello.
- Ore 18:03. Raggiungiamo il luogo dell’appuntamento. In un spiazzo vengono parcheggiate circa 15 moto. In uno spiazzo adiacente, assai più grande, si prova a far entrare la yamaha di tale Polverone, le cui valigie laterali sporgono un tantinello.
- Ore 19:00 Sono incastrato nel parcheggio. Per uscire dovrei aggirare, a piedi, la yamaha di tale Polverone, le cui valigie laterali sporgono un tantinello. Calcolo mentalmente che ci vorrebbero almeno due ore di cammino. Preferisco scalarla.
- Ore ste: I braticolai prendono possesso dei loro alloggiamenti presso la fazenda. I sani di mente in case in muratura o in tenda. Alcuni preferiscono le rovine della antica Gattonium, e ivi trascorreranno la notte in delizia, tra ragni, scorpioni e dolcissimi gattini piscianti nei sacchi a pelo.
- Ore: 20:00 cena Braticolara. Coerenti con la tradizione della colazione, il menù prevede: carne di porco alla brace, cottura a cura del Bornago, che permette di scegliere tra: cruda, molto cruda, speck, maiale vivo. In un barbecue separato, due braticolari sorridenti si occupano delle salsicce. Alcune saranno persino servite in tavola. Altre non saranno più ritrovate.
- Ore 22:00 travestito da Bindi, scatto foto di nuche e gomiti. Mi appare improvvisamente la cupola del Brunelleschi. Ah, no, è il culo di tale Polverone, le cui chiappe sporgono un tantinello.
- Cena prosegue in ordine astratto: carne, birra, vino, sangria, salsicce, dolcetti, formaggi, whisky, patate, cornetti con la nutella. Gli apparati digerenti dei braticolari sembrano assuefatti e capaci di resistere a tutto.
- Dopocena: a quanto pare è vero che è pericoloso scureggiare vicino ai fuochi…: inciampatosi nelle scale di cui egli medesimo ci aveva messo in guardia, il Gattone, verso le 23:00, prono sull’erba, si profundeva in una emissione prolungata e stentorea di peti, che venivano immediatamente igniti dal vicino barbecue, dando vita ad un pirotecnico spettacolo, che è stato visto sin da Macerata.
- Dopocena. Alla ricerca di informazioni frequento i braticolari DGK e Pierpeto per qualche istante. Perdo la vista e capelli. Da tenere a mente per future missioni. – Notte: a momenti mi sgamano perché anche dopo mezzanotte mi si capisce al primo colpo…azz… Ricordarsi di segnalare al reparto abusi su animali, probabili orsi o pantere incatenate al seguito.
Non li ho visti con i miei occhi, ma dalla tenda di tale Massimone, provenivano suoni indicibili. – circa i contenuti delle conversazioni braticolare, impossibile decifrare i loro codici: utilizzano parole greche, persino copte, quasi bizantine, NOOO GRECHE!!! quindi è molto difficile capire di che cazzo parlino. Individuata la base della cellula marchigiana: ASCOLI!!!! Adesso non so esattamente che tipo di traffici abbiano lì ma investigheremo.
Ho sbobinato tutte le conversazioni del braticolaro Orazio e ne so quanto prima.
Ho sbobinato tutte le conversazioni del lattonzolo Tatuato e boh, mi sa che non parlo la lingua, comunque non viene al braticola per andare in moto. Fine delle note di Cavammuorti. PICENO!!! Ecco, tenente, questo è quanto.
Il Cavammuorti nella giornata di sabato è andato dal Bindi e gli ha sparato la macchinetta di meninblek, così adesso tutto a posto.
Gli ha fatto vedere anche delle foto del raduno così pensa che ci è stato proprio lui. Stranissimo però… in una foto insieme alle moto si vedono tutte le Dolomiti dal Brenta fino alle tre Cime di Lavaredo, ah no: è la yamaha di tale Polverone, le cui valigie laterali sporgono un tantinello.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni.
Brigadiere Scelto Lovediecco Marino
Chi c’era lo sa, chi non c’era si fotta!