De Braticulo Nonagesimo Tertio

detto “L’isola dei braticolari”

Esordio alla grande di OresPontino con il primo BT su un’isola.

Erano due o tre anni che dopo le vacanze in moto all’Isola d’Elba mi ripromettevo di portarci i braticolari; già l’estate scorsa avevo studiato il percorso e trovato un sito degno.

Purtroppo però la distanza, il dover fare l’Aurelia tutta dritta e altri problemi contingenti, hanno limitato la presenza dei braticolari, ma non certo il godimento di chi ha partecipato.

Certo, un BT senza il Porcherrimo, Chiatta, Sceriffo, Peppe, Vev e Vob, e tanti altri, compreso, per la prima volta Massimone, è stato strano!

Comunque, erano presenti 11 braticolari:

Un Padre Custode, Moliso sulla MG California più bella del mondo (dice)

Due terzi d’OresPontino, Miki su MG Saphira e Civico su MG Breva (e qui finiscono le Guzzi!)

I Porci d’Oro Gattone, Frux e Simbad su BMW, Polverone sulla Mula e DGK con la nuovissima VSchietrom 2.0, l’Ape Maiala

I Porci d’Acciaio Callarostaro sulla Rossa Africa Twin nova nova e il novello Pd’A Marco er Serandaro su BMW che fa concorrenza alla Cavalla di Polverone, con le borse che sporgono un tantinello

Il lattonzolo Cosimo (o Mario?) su BMW, al suo secondo BT

Ci si vede sulla pallostrada per Civitavecchia e partiamo in carovana. Nulla da raccontare sulla via per Piombino, la morte civile per un motociclista.

Ci imbarchiamo sul traghetto, consumiamo il frugale pasto braticolaro (salsicce, salami, cacio e vino) e finalmente sbarchiamo a Portoferraio, dove troviamo Simbad e Callarostaro, ben rifocillati dopo una mangiata di pesce.

E via alla scoperta (per gli altri) delle strade dell’Isola: Saliamo e poi scendiamo a Procchio, dove comincia il meraviglioso anello occidentale: la costiera fino a Marciana Marina è poesia, poi si sale in montagna fino a  Marciana, per una pausa caffè sulla terrazza del paese, con vista sul golfo.

E si riparte, l’asfalto tiene e le curve invitano ad aprire il gas, ma il panorama è tale che dobbiamo fare un paio di soste per fare le foto!

Arriviamo a Marina di Campo, compriamo ciccia e pane, poi una sosta in pescheria (peccato per il pescetariano!), un altro po’ di belle curve (ma con fondo peggiore) e arriviamo al campeggio Laconella, su un promontorio a picco sul mare, tra le spiagge di Lacona e Laconella.

Simbad, Frux e Cosimo/Mario montano le tende, noi diversamente etero ci piazziamo nelle Coco tende, con letti e lenzuola.

Prima di partire ho  visto che c’è un produttore di vino, Mazzarri, a tre km dal campeggio, e faccio le ultime curve della giornata per andare a fare scorta di bianco, rosso e passito
Intanto si accende la brace, sfrigolano le salsicce e la pancetta, poi si cuociono le tanute (‘na specie de sarago), mentre prosciughiamo il vino, la genziana, la grappa…

Bagnamo degnamente le nuove cavalcature braticolare, l’Ape Maiala di DGK e la Rossa del Callarostaro, poi, tutti belli alticci, si va a dormire.

Il sabato ci svegliamo prestino, ci aspetta la parte Est dell’isola. Colazione nella terrazza del bar del campeggio, che definire panoramica è riduttivo, poi salutiamo i due toscani, e continuiamo a girellare tra curve e panorami mozzafiato, passando per il Volterraio, Rio nell’Elba, il porticciolo di Cavo (lì dovevamo fare una sosta caffè, che si è ben presto trasformata in un’ora di aperitivo, seduti davanti al mare), poi ancora la bellissima costiera per Rio Marina, attraversando le terre rosse di ferro (la cosiddetta “Australia dell’Elba”), poi altre curve per Porto Azzurro e infine la pittoresca Capoliveri, dove mettiamo “le zampe sotto ar tavolo” al ristorante.

In altri 4 (io, Civico, Frux e Cosimo) dopo pranzo ci imbarchiamo per tornare a casa, in 5 fortunati si fermano un’altra notte sull’isola.

Non vi racconto la splendida superstrada Aurelia e la magnifica A12 fino a Roma, 🙁 , ma avevamo fatto indigestione di curve 😉

Ovviamente, chi c’era lo sa, chi non c’era si fotte!

Prossimo BT il 14 luglio 

Miki

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