Cinghiate sul Membro, 12 Luglio 2018
Verbale CC n.2904980 (ore pasti) redatto di suo pugno e di sua minchia dal Brigadiere Lovediecco Marino.
Oggetto: 99esimo incontro del noto gruppo terroristico detto ‘Braticolari’ o ‘Braticola Trophy’
Alla sempre vivida attenzione del
Generale Umberto Codifíca
Generale,
stante il ritardo con cui le giungono queste note – tipo sì la do, come diceva sempre sua cognata – voi avrete già saputo degli eventi visto che alcuni strascichi dell’operazione sono finiti sulla stampa locale. È a maggior ragione fondamentale che io vi spieghi come andocquero i fatti nella loro interezza. È difficile scrivere questo report sapendo che in queste ore l’Appuntato Scelto Cavammuorti Ardito lotta tra la vita e Orte, visto che si è perso, ma tant’è.
Procediamo in ordine, che è già una cosa inedita, se parliamo di Braticolari.
Dunque Generale, noi sapevamo da tempo che i bratic,olari si erano prefissati di incontrarsi alle Rughe. Alcuni di loro non hanno capito bene il messaggio e si sono prefissati: se’ so messi davanti allo specchio a controllare zampe di gallina e doppi menti e così non sono venuti. Quelli con meno problemi con l’italiano però sono in qualche modo riusciti a ritrovarsi nel luogo prefissato. Va detto che c’era un vecchietto che guardava il baretto dal 1979, quindi era effettivamente un luogo prefissato.
Come ormai consuetudine, il nostro Comando aveva predisposto una contro operazione di intelligence atta a contrastare la messa in opera di azioni a detrimento della sicurezza pubblica di concerto con le altre forze operanti nella zona nella misura in cui il ministero competente e niente, mi sono incartato, fino a intelligence mi tornava tutto. Vabbè, comunque, dicevo, noi mandacquimo Cavammuorti con il compito di: infiltrarsi tra essi braticolari, confondere le loro menti (in genere bastano dei cubi colorati o un sonaglio) e, possibilmente assicurarli alla giustizia. Oppure alla Genertel che è pure peggio. Cavammuorti si presenta all’appuntamento travestito da nuovo bauletto di Goffredo. Certo dell’immagine devastante dei precedenti bauletti ancora impressa nella mente dei Braticolari, egli riesce a passare completamente inosservato. A parte un leggero bruciore dopo qualche oretta (ricordarsi la prossima volta di travestirsi da bauletto destro e non sinistro che lo scarico scalda…) il Cavammuorti porterà così a compimento l’operazione di intelligence informando in tempo reale il Comando degli spostamenti del gruppo da Le Rughe a Prato Manente. Ora, Generale, voi direte: e sai che ci vuole a seguire il percorso? Avranno fatto un pezzo di Flaminia, la veloce strada delle Marmore, quella con asfalto perfetto, no? Eh, sono motociclisti, ovviamente avranno privilegiato strade scorrevoli, divertenti e senza buche. Generale, voi vi sbagliate. Il punto è che come sapete ogni anno ‘sti puzzoni si danno il cambio ad organizzare i percorsi, col chiaro intento di confondere le forze dell’ordine. Ebbene, quest’anno tra coloro che scegliottero le strade si annovera la presenza del terribile terrorista, cliente dell’Anno Pirelli dal 2003, Uomo Azienda della Bridgestone dal 1999, Ambasciatore della Dunlop honoris causa… Gadget detto il Tequilero. Quest’uomo da solo è il responsabile del 36% dell’indotto dell’industria del pneumatico in Italia. Mi spiego: Se voi state girando in pista a Vallelunga, lui tra il tornantino e la Roma mica vi fa restare in pista… Ma no! Ma figuriamoci! Noooo, lui, lui vi trova una deviazioncina e vi fa fare una camionabile militare abbandonata, due mulattiere in disuso perché i muli protestavano, un cammino pastorale, due trincee della prima guerra, cinque tratti della Via Francigena e sette viottoli tra vigneti e rovi, la Scala Santa, e la ferrata Nord del Bianco.
Stante tutto ciò è stato fondamentale il collegamento tra l’Appuntato Cavammuorti e il Comando mediante il dispositivo GPS (Goffredo Schiva Sassi).
Il percorso si è pertanto snodato tra varie frazioni e borghi della Tuscia e della Sabina, dando adito anche a visioni mistiche, man mano che si snodavano i cartelli dei vari paeselli attraversati: Civita Castellana, Baccano, Magliano,
Qualcosa nel Cimino, Dinuovo nel Cimino, Sesemopersi nel Cimino, Ammettilo nel Cimino, Chiedicristo nel Cimino, Mandostamo, Aripassamo, Semprequistamo, Calvi nell’Umbria, Brizzolati in Sabina, Stempiatelli in Toscana, San Giovanni Reatino, San Giovanni in Sabina, Tutti i Santi delle Sterrate, Morro Reatino, Ancora nel Reatino, Aristamo Reatino, Ormaimesento Reatino, Quacemoro Reatino, Castellone Basso, Castellone Alto, Castellano Giusto, Perdiosecenantrocastellonequafaccionastrage.
Ecco, Signor Generale, grazie al sistema di puntamento anale satellitare abbiamo ricostruito tutto il percorso da Le rughe fino al luogo del bivacco, un tragitto che, nella fattispecie dell’ultimo tratto di pietraia è stato descritto con una qual certa efficacia da alcuni braticolari alla scoperta del fatto che c’era in alternativa una bella strada asfaltata… Purtroppo che siccome che ci leggono i verbali anche i bambini non possiamo rendicontare le esatte parole ma vi basti sapere che il commento includeva Santa Rosa, San Crispino, il clero tutto (pre e post Concilio) e l’ordinamento di Santa Romana Chiesa in generale.
Comunque torniamo al luogo della prima sosta ove i Braticolari sono stati raggiunti dalla Colonna Deviata della Toscana. Pensate che il richiamo di questo sodalizio terroristico è tale che ‘sto debosciati attraversano l’Italia con Mortadelle di carne di animali imprecisati, pur di passare qualche ora insieme, sicuramente a complottare…
Il luogo è stato trovato non senza qualche esitazione ed in un frangente è stato necessario chiedere indicazioni:
– Vedi quell’airone, seguilo lungo il fiume, planando sopra un bosco di braccia tese, non girare per i campi di grano (che ne sai tu?) poi oltre il monte, c’è un gran ponte, una terra senza serra dove i frutti son di tutti. Attento alle discese ardite e alle risalite.
E così si sono fermati tra fiumi azzurri e colline e praterie, proprio sotto Poggio Bustone, signor Generale.
A qual punto i braticolari che avevano matrimoni e quelli che avevano da tornare in Toscana si salutocquero e la sporca dozzina si diresse a fare la spesa e poi – come vi dicevo – salirono alla volta di Prato Manente lungo uno strada in cui per i secoli dei secoli echeggeranno bestemmie sismiche.
Arrivati a Prato Manente, il meteo si fa brutto e proprio mentre i braticolari stanno approntandosi a montare le tende ecco che minaccia addirittura di piovere! Ed è qui che si erge quel monumento di saggezza, quel pilastro del sapere, quella fonte pura di conoscenza, vera luce, faro nelle nebbie che è il braticolaro Cavaliere Giuseppe detto Peppone. Egli, maestoso al centro della spianata, prepara con un sol gesto il suo giaciglio a otto centimetri dal parafulmine…in una valletta che in caso di pioggia sarebbe diventata piscina.
In caso di pioggia, certamente.
Ma egli, con le braccia ad anforetta, getta uno sguardo alle plumbee nubi e con voce sicura esclama: ‘tranquilli, non piove’.
Nel nanosecondo che passa tra la o e la e di ‘piove’ la Madonna nera di Cestokova in persona appare con una chitarra elettrica e grida: e uan e tciu, e uanciù tri! E parte un acquazzone della suddetta madonna che travolge cose, nomi e animali. Alcuni braticolari (quelli che hanno finito le medie) hanno appena montato le tende e vi si rifugiano dentro. Altri, ancora in difficoltà con le istruzioni, lasciano le tende montate a metà e, dal bosco, contemplano i loro giacigli che si trasformano in acquari e serre di muschio per la notte.
Passato lo scroscione, i braticolari iniziano a vagare nei boschi alla ricerca della legna per il fuoco. Nel frattempo Cavammuorti, astutamente cambia travestimento si trasforma in Benny, simpatico cagnolino che per rendersi benvoluto ai braticolari gironzola tra le tende pisciandole qua e là con solerzia e simpatia.
La notte vede diversi episodi terribili: innanzitutto, Generale, vi confermiamo che i nostri sospetti erano esatti ed i Braticolari continuano a riprodursi. E, come dire, non iniziano nemmeno da piccoli: i due braticolari presenti al loro primo incontro Nicola e Decio effettivamente qualcosa del numero 10 ce l’avevano, visti in lontananza.
Poi come se non bastasse, continuano i riti con i braticolari che assurgono a posizioni di rango sempre più elevato, come il Braticolaro Civico, che ieri era lattonzolo e oggi, pare sia già Gran Maestro dell’Ordine dei Braticolari dei Bastioni di Orione.
Approfittando del sonno dei Braticolari, e soprattutto del Bindi che si spenge tra i primi, il Cavammuorti cambia di nuovo travestimento e mentre il suddetto stramazza al suolo sfondando una sedia ecco che prende la sua identità!
Si è trattato di una operazione azzardatissima e a momenti la copertura di Cavammuorti saltava! Ad un certo punto, mentre si commentava il percorso del pomeriggio, il Cavammuorti si prodigava nell’imitare la superiore sapienza del Precisino e se ne usciva con: “oggi abbiamo attraversato Civita e dieci centri tufacei della Tuscia”
La frase risultava immediatamente comprensibile, destando stupore e sospetto tra i presenti. Il braticolaro immediatamente al suo fianco, detto lo Sceriffo insospettito chiese al Cavammuorti di ripetere quanto aveva appena detto! Al ché Cavammuorti, resosi conto dell’errore, si calava nel personaggio e sentenziava perentorio: – ho detto che osci aaaooo Ciiiicia e ceci ceci ciuciacei a ciuccia!
Il pericolo era stato scampato ma signor Generale, che paura!
Ma ben altro pericolo attendeva il Cavammuorti… Le famose armi chimiche dei Braticolari. Ora, signor Generale, voi pensate che nella ferrea logica di divisione dei compiti, stante l’assenza del braticolaro Pierpeto, si potesse pensare di stare tranquilli… E invece no. Complici delle cipolle alla cenere poco cotte, alcuni braticolari si produssero nella confezione e deflagrazione sul luogo di bombe chimiche vietate da ogni convenzione. Difficile descrivere lo stato di spaesamento che si prova quando un attimo prima si è in un verde prato tra i boschi e un attimo dopo si è immersi in una solfatara adibita a discarica nella periferia di Calcutta.
Passate le nubi chimiche, la notte fu tranquilla. Cavammuorti approfittò del sonno dei braticolari per travestirsi da lieto manzo e rovistare tra gli avanzi e i cibi per la colazione, astutamente lasciati in giro.
All’alba, mentre i braticolari si apprestavano ad organizzarsi in moto dispersione, ecco che il Cavammuorti metteva in atto l’operazione finale. In una sequenza che passerà alla storia dell’Arma, egli si travestiva prima di nuovo da Benny, tanto per rompere i coglioni e svegliare Peppe che dormiva, poi da chiodo per mettere fuori gioco la moto più bella del Gruppo – seconda solo alla Honda Pan European che per motivi di sponsor dobbiamo qui citare come moto perfetta, guidata da uomini non sono solo belli ma anche bravi e buoni – e infine, in men che non si dica, si gettava nella valle, si travestiva da vecchietta e attendeva al varco i terroristi. Ad un tornante, che d’ora innanzi sarà chiamato il Tornante del Gesto Supremo, egli puntava la colonna braticolara e sprezzante del pericolo, gettava la sua Panda contro la BMW del Braticolaro Serrandaro. Inutile il grido ispirato del Serrandaro: Davanti a teeeeee ci sono io!!!! Dammi forza mio dioooo”.
Purtroppo, signor Generale, il governo parla parla, ma questi continuano ad andare in giro e a bivaccare ad ogni stagione! Qualcuno doveva provare a fermarli in tutti i modi!
Il resto, signor Generale, è un mistero. C’è chi dice che Cavammuorti sia rimasto vittima di un rito tribale a seguito dell’incidente, e che sia stato abusato dai braticolari in modi che non possono essere narrati. Altri raccontano di averlo visto ricongiungersi alle vacche. Altri ancora raccontano del padrone di Benny che lo avrebbe raccolto, portato nel camper e lì… No, non voglio pensarci.
Al momento non possiamo far altro che sperare in un miracolo.
Si consegna il presente verbale in duplice copia, una arrotolata come piace a voi e una no. Si ribadisce allerta massima. Il prossimo BT sarà a tre cifre. O ci date rinforzi o qui soccomberemo.
Brigadiere Lovediecco Marino